Very Important Frenchie – La Storia di Cisco e Giulia

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Cisco e Giulia, la sua padroncina, raccontano un’altra storia meravigliosa fra umani e frenchie. La passione fin da piccola di Giulia per gli animali, la determinazione di averne uno in casa, il rispetto per la vita. Una storia che meritava di essere scritta, pubblicata e letta … niente spoiler. A voi! Buona lettura!

Nome: Pizzicalaluna Francisco Léon aka Cisco detto anche Cerotto

Allevamento: Pizzicalaluna – Grana (Asti)

Data di Nascita: 08-04-2016

Compagna di Vita: Giulia

Lo sguardo innamorato di Giulia per il suo bouledogue francese...
Lo sguardo innamorato di Giulia per il suo bouledogue francese…

Giulia ci racconti la tua passione per gli animali?

Avere un cane è sempre stato il mio sogno, sin da piccola avevo una cani in appartamento. Ero una ragazzina che invece di andare a divertirsi ai luna park con gli amici, preferiva passeggiare in campagna fra i campi e i boschi con i cani da caccia degli zii. Mi piaceva molto osservarli, vederli correre a perdi fiato pienamente felici su e giù per le colline. Vedendomi così appassionata mio padre mi regalò delle sue vecchie enciclopedie sui cani di razza. Fu da quel momento che iniziai a conoscerle e a imparare le diverse caratteristiche di ciascuna di esse. Alla tenera età di otto anni potevo già distinguerne una cinquantina. Non ho mai avuto una razza preferita, mi piacciono tutte. I miei genitori pensavano che col tempo questa “ossessione” mi sarebbe passata. Non desideravano un cane che gironzolasse per casa.

Come hai fatto a far cambiare idea ai tuoi genitori?

Vivendo in un appartamento non molto grande in una città caotica come Milano, dove lo spazio e la convivenza con i vicini non agevolavano le cose, in più con due bambine piccole e tutto il daffare che davamo io e mia sorella, sarebbe stata una gran bella responsabilità da gestire. Passarono alcuni anni, diventai più grande ed iniziai a lavorare di qua e di là e nel frattempo mi impegnavo negli studi. Incominciai a risparmiare un po’ di soldi che misi da parte per esaudire il mio desiderio. Rimaneva solo una cosa da fare. Convincere i miei genitori, specie mia madre, che sino a qual momento si era sempre tenuta ben salda sulla sua decisione. Ma io ero altrettanto determinata. Descrivevo loro le caratteristiche di ogni razza, sperando che qualcuna potesse convincerli. Ma nessuna sembrava piacergli o fare al caso nostro.

Come mai la scelta di un Bouledogue Francese?

Fu proprio mia madre a scegliere per me. Un giorno tornò a casa dal lavoro e mi raccontò di un cagnolino strambo, che da circa una settimana accompagnava la sua padrona a fare la spesa nel supermercato in cui lavorava.

Cisco quando era ancora un cucciolotto di bouledogue francese
Cisco quando era ancora un cucciolotto di bouledogue francese

E fu Amore a prima vista!

La padrona entrava nel supermarket e lo lasciava legato al guinzaglio vicino al box informazioni. Da quel momento rimaneva immobile e silenzioso, come incantato, con lo sguardo fisso verso le casse e i cassieri. Mia madre lavorava dietro la cassa quel giorno quando si accorse di essere insistentemente osservata. Nel momento in cui la padrona finì di fare la spesa e andò per slegarlo, lui stranamente non la calcolava, rimaneva piantato sul pavimento e non si muoveva, continuava a fissare mia madre. Lo trovò talmente ridicolo e sciocco che se ne innamorò all’istante. Così a quel punto, incuriosita dallo strano atteggiamento di quel cane, decise di saperne un po’ di più e cominciò a parlare con la proprietaria che le spiegò della fissazione di Aldo (questo era il suo nome) per le casse dei supermercati.

Le raccontò che a volte era costretta persino ad entrare anche se non doveva comprare nulla, perché lui tirava come un matto pur di vedere quello spettacolo ammaliante. Mia mamma rimase sbigottita, oltre che per la stramberia del cane in sé, anche dal suo insolito aspetto. Me lo descrisse come un topo gigante, con le orecchie enormi e dritte a pipistrello, il corpo basso e tarchiato, un faccione massiccio con una buffa espressione e due occhioni a palla. Capii subito di che cane stava parlando. Di un frenchie! Fu così che scelsi il bouledogue francese. Un compagno dolce, fedele, inseparabile dal suo padrone e dalla sua famiglia. Un cane tosto in formato “mignon”, dall’aspetto goffo e un po’ rozzo, ma affettuoso e gentile con tutti, ozioso e silenzioso quanto basta, perfetto per la vita cittadina in appartamento.

La prima volta che lo hai visto?

La prima volta che lo vidi fu un’incredibile emozione, ancora oggi mi commuove parlarne. La ricerca fu ardua, tante chiamate, ma ogni volta una delusione. E poi ecco un’occasione. “Tenta” ho pensato prima di telefonare a quel numero, “proviamoci”. E sì. La risposta che sentii quel giorno di maggio era quella che desideravo ricevere. Andai a vederlo due giorni dopo quella telefonata e quel fagiolo tutto nero di appena 26 giorni fu mio. Insieme alla mia famiglia decidemmo di prendere un maschio in favore di mio papà, si sentiva un po’ in minoranza in quanto unico uomo di casa. Avevamo deciso di chiamarlo Francisco (da qui l’abbreviativo Cisco).

Cisco nella sua cuccia, non gli manca niente!
Cisco nella sua cuccia, non gli manca niente!

Da dove arriva Cisco?

Cisco arriva da un piccolo paesino immerso nel verde vicino ad Asti, dove vivono esseri umani grandi e piccoli, tanti uccellini, gatti, dolcissimi Golden Retrievers e una amorevole e simpatica bouledogue. La splendida Fleur, mamma del mio Cisco. Nel tempo andai a trovarlo un’altra volta e la terza lo portai a casa con me. Non avevo mai avuto cani e immaginate, avevo stretto tra le braccia il sogno della mia vita, così piccolo e indifeso. Sentii che dovevo dargli il meglio, avrei fatto tutto il necessario per farlo crescere nel modo giusto. Lo presi con me e cominciammo a conoscerci. La situazione a casa non era bella. La mia mamma stava male. Mi fu concesso di avere un cane dopo vent’anni di continue richieste, solo per vedermi felice in quella situazione che non lo era affatto. Cisco allietava gli animi di tutti, in primis il mio. La mia mamma venne a mancare due mesi dopo il suo arrivo a casa. Il dolore sarà sempre una ferita aperta ma Cisco è, come amo definirlo io, il mio cerotto. Ogni giorno che passo insieme a lui tampona la ferita. Mi distrae, mi fa sorridere e mi rende più felice.

Cisco è Giovane Promessa ENCI

Ora che casa è un luogo diverso, ora che mi sono laureata e la mia vita comincia a tracciare un percorso ben definito, la passione dei cani di razza si è fatta più viva in me. Ogni giorno mi informo, conosco persone appassionate e scopro cose nuove. Tutta la teoria che in anni di studi da autodidatta avevo acquisito era ora di metterla in pratica. Cominciammo così, alcuni mesi fa, ad entrare nel mondo delle esposizioni. Un ambiente totalmente nuovo, vasto e intricato, che mi ha regalato e continua a regalarmi tante emozioni. E aggiungerei anche grandi soddisfazioni, che mai avrei pensato di poter provare. Con molto impegno e voglia di fare Cisco è diventato Giovane Promessa ENCI.

Il bouledogue francese Cisco è giovane promessa ENCI, complimenti!
Il bouledogue francese Cisco è giovane promessa ENCI, complimenti!

Cosa consiglieresti a chi si avvicina alla razza bouledogue francese?

Consiglio innanzitutto di informarsi sullo standard della razza che si è deciso di prendere e sugli allevatori riconosciuti, di fare ricerche in rete o sui libri. I mezzi per documentarsi esistono e sono alla mercé di tutti. Esigete sempre e comunque il pedigree ENCI o FCI. Se un cane ne è sprovvisto non significa che diminuisce di valore. Un cane rimane tale con o senza quest’ultimo, ma possedendolo avrete la certezza dell’appartenenza a quella determinata razza e non incapperete in truffe da parte di chi si vuole prendere gioco di voi. Perché quelli che vi vendono un cane spacciandolo per una determinata razza e con un falso pedigree si stanno solo facendo beffe di voi, intascandosi i vostri soldi!

L’importanza dell’allevatore

Seconda cosa, di avere tanta pazienza e di saper aspettare. So che le foto che si vedono sui social, che sponsorizzano cuccioli “unici e inimitabili” pronti per essere spediti a casa, irretiscono i più inesperti e avventati, ma aspettate! Fermatevi e riflettete! Non state acquistando un paio di scarpe alla moda su Amazon che userete quei due/tre anni e poi getterete via. State decidendo di prendere con voi un essere vivente, che, a prescindere, diventerà per voi unico e inimitabile! Quindi è giusto che vi informiate su di lui, sui suoi genitori, dove è nato, come ha vissuto. Conoscete l’allevatore, che in seguito non sarà semplicemente colui che vi ha venduto il cane e se ne laverà le mani una volta che vi sarà ceduto, ma sarà un consigliere pronto ad aiutarvi se dovessero insorgere dei problemi, vi darà le giuste informazioni per farlo crescere e vivere al meglio, diventerà un amico.

Cisco indossa il suo vestito elegante per le cerimonie. :-)
Cisco indossa il suo vestito elegante per le cerimonie. 🙂

La giornata tipo di Cisco

Sia in inverno che in estate Cisco esce la mattina presto intorno alle 7 prima che io vada al lavoro, per una mezz’oretta circa. Poi entrambi facciamo colazione. A mezzogiorno esce di nuovo velocemente per i suoi bisogni e poi pranza. Il pomeriggio alle 17, quando ho finito di lavorare, usciamo per andare solitamente in area cani dove gioca per un paio d’ore.

Come ti comporti nelle diverse stagioni?

Se fa troppo caldo facciamo una passeggiata sul tardi, verso le 9. È importante che con il caldo afoso i frenchie stiano al fresco ed escano di casa solo all’alba e alla sera tardi quando il sole è tramontato, per evitare che si affatichino troppo e di incorrere nel colpo di calore“, il quale risulterebbe altresì fatale. Se fa freddo passeggiamo in città per un’oretta circa, dipende dalla temperatura. Se c’è brutto tempo non c’è verso di smuoverlo. Solo dopo vari sforzi da parte mia cede e mi accontenta facendo giusto i suoi bisogni, per poi tirare dritto a casa. Nei weekend, tempo permettendo, andiamo al parco a fare lunghe passeggiate o al lago.

Statuario e imponente, veramente un bel esemplare di bouledogue francese Cisco!
Statuario e imponente, veramente un bel esemplare di bouledogue francese Cisco!

Cosa piace fare al tuo frenchie?

Gli piace mangiare. Mangerebbe qualsiasi cosa, a qualsiasi ora, sempre! Devo stare perennemente in guardia, perché in una frazione di secondo si getta su tutto ciò che è, o non è, commestibile e lo ingurgita. Portarlo con me al bar o in qualsiasi altro posto in cui sia presente del cibo è impossibile! Mentre prendo il caffè lui ripulisce il pavimento dalle briciole e ogni volta i baristi al bancone ci ringraziano. Se voglio godermi una bibita al tavolo lui va in esplorazione per raccattare tutto ciò che c’è in terra.

Raccontaci un episodio!

Una volta avvistò a due tavoli di distanza dal nostro, un pezzo di focaccia che un bambino fece cadere. Per un’ora cercai di farlo stare buono e di distrarlo, ma non c’era verso di tenerlo. Tirava il guinzaglio verso quella parte, gironzolava sotto e intorno al tavolo escogitando un modo per arrivarci. Alla fine si sedette a fissarlo, probabilmente cercando di attirarlo a sé con la forza del pensiero! Quando ci alzammo dal tavolo non mi diede neanche il tempo di mettermi dritta che mi strattonò così forte che quasi persi l’equilibrio. Lui si gettò a pesce sul pezzo di focaccia e lo mangiò. Stavo per rimetterci due dita quel giorno per estrarglielo dalle fauci ben serrate, ma alla fine decisi di rimanere incolume e glielo lasciai ingoiare.

Cisco in posizione! Bravissimo!
Cisco in posizione! Bravissimo!

Come stai educando il tuo frenchie?

Da subito appena arrivò a casa gli imposi delle regole. Da cucciolo imparò sin dall’inizio a fare i bisogni sulle traversine, da quando poté uscire a quattro mesi li fece sempre fuori, i mobili di legno sono sopravvissuti quasi indenni ai suoi dentini. Sotto questo aspetto devo dire che non ho faticato per niente con lui. Sotto altri aspetti è un cane abbastanza tosto. Cisco ha un carattere molto forte, è determinato e testardo. A casa è disciplinato e rispettoso nei confronti dei componenti della famiglia, fuori dobbiamo starci un po’ attenti. Si presenta calmo e tranquillo, è ubbidiente e quasi sempre mi ascolta. In presenza di altri cani si pavoneggia e fa il gradasso, non ha paura di niente e se c’è da far baruffa è il primo a partecipare. Insomma un frenchie al 100%. Con un frenchie simile bisogna essere in grado di conquistarsi la sua fiducia ed avere sempre il controllo della situazione prima che si cacci in qualche pasticcio.

Cosa proprio non sopporta il tuo frenchie?

Dal punto di vista caratteriale non sopporta essere prevaricato da chiunque. Diventa espansivo e si fa coccolare solo con persone che conosce bene. Questa è una cosa di lui che in parte mi piace. Se fosse un essere umano lo descriverei come una persona che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno e si fa rispettare da tutti, portando a sua volta rispetto a coloro che ne ricambiano il favore. Per il resto, non sopporta essere visitato dalla veterinaria e fare il bagno dal toelettatore.

Momento di relax per Cisco che se la spassa al mare.
Momento di relax per Cisco che se la spassa al mare.

Cosa dai da mangiare al tuo frenchie?

Lui segue una dieta casalinga prescritta da una nutrizionista. Questi cani hanno una muscolatura pesante per le loro dimensioni ridotte e bisogna tenere in considerazione il peso. Quindi è molto importante non farli ingrassare e tenerli monitorati. Poi mangiare sano è l’inizio di una buona prevenzione.

Qual è il suo gioco preferito?

A casa adora giocare al tira e molla con corde e pupazzetti vari. Impazzisce per i palloni da calcio, da basket e per le bottiglie di plastica. Inoltre si diverte a rubare le ciabatte o i calzini e farsi rincorrere per casa.

Perché Cisco per te è speciale?

Come riassumere ciò che lui è per me? Tutto quello che fino ad ora ho scritto su di lui lo rende speciale. Ed è solo una minima parte di quello che Cisco rappresenta nella mia quotidianità. Sarà sempre unico, perché mi ha fatto scoprire un mondo di cui prima non sapevo nulla e di cui adesso ne vorrei fare parte, quello della cinofilia. Perché mi ha aiutata nel periodo peggiore della mia vita. A lui devo l’inizio di una nuova esistenza.

Scritto con il cuore,
Find the Frenchie

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